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Spalancataci dinnanzi l’Era delle Pandemie, si rendono opportune alcune valutazioni sulla capacità dei Servizi Sanitari Nazionali di far fronte all’emergenza, divenuta costante, di migliaia di contagiati bisognosi di cure.

A tal proposito, diventa impellente la domanda: quanti posti-letto, nei reparti non intensivi e nelle rianimazioni, è possibile ancora concedere ai pazienti affetti da patologie diverse? Ma, soprattutto, è davvero pensabile non mettere in discussione il diritto di questi individui di beneficiare della sanità pubblica, laddove le patologie contratte siano l’esito di comportamenti pericolosi e di uno stile di vita assolutamente sbagliato?


Sapete che la maggiore causa di morte, in Italia e nel mondo, sono le malattie cardiovascolari? E sapete che uno stile di vita sano (alimentazione adeguata quanto a qualità e quantità del cibo ingurgitato; costante attività fisica; modesto consumo di alcol e caffeina; adeguato riposo notturno; rifiuto categorico di tabacco e altre sostanze che creino dipendenza) ridurrebbe drasticamente il numero di malati e deceduti, evitando un impiego enorme di risorse economiche da parte del SSN e implementando enormemente la disponibilità di posti letto e cure ospedaliere per le vere emergenze, quali quelle pandemiche?


Dopo più di un anno che ci siamo ragionevolmente adeguati a misure poste in essere nel nostro esclusivo interesse, che hanno radicalmente limitato le nostre libertà di movimento, di frequentazione di altri individui, di acquisto di beni e servizi, di studio e lavoro perfino, non è forse giunto il momento di spingere la nostra acquisita maturità di cittadini e il nostro convinto rifiuto verso comportamenti egoistici, irresponsabili e moralmente riprovevoli fino alle coerenti conseguenze? Io dico che siamo pronti.


- Lo Stato dovrà vigilare sull’alimentazione dei cittadini, inibendo la vendita di prodotti eccessivamente ricchi di grassi e zuccheri, di alcol e caffè.


- Sarà possibile acquistare massimo un pacchetto di sigarette a settimana, sul cui costo, vergognosamente spropositato, graveranno balzelli destinati all’acquisto di materiale e attrezzature sanitarie.


- Ogni cittadino tra i 17 e i 65 anni sarà obbligato a sessioni di allenamento adeguate alla sua età e al suo stato fisico, per un minimo di 2 e un massimo di 4 allenamenti settimanali.


- Per bambini/ragazzini dai 3 ai 16 anni saranno previste due ore giornaliere di esercizio fisico comunitario: i “Piccoli Barilla-farro e cereali integrali” (i carboidrati raffinati saranno totalmente banditi) e le giovani “Figlie della Pupa” (truccate da b@ttone a partire dai 10 anni per sfida beffarda al Patriarcato) cresceranno come generazione sana, forte, impavida e con colesterolo rigorosamente sotto i 150.


- Tutti, a proprie spese, dovranno sottoporsi a check up medici completi almeno una volta l’anno.

Le forze dell’ordine saranno legittimate a verificare acquisti e abitudini sportive dei cittadini e financo – a seguito di pervenuta delazione di vecchia malefica dirimpettaia o di pseudo-attore str0nz0 vicino di casa- a fare irruzione nelle abitazioni, per ispezionarne frigo e dispensa.


Per quelli che, negando l’assoluta ragionevolezza e necessità di questo approccio salutista, vaneggiassero di complotti orditi per minare la libertà e autodeterminazione degli individui, saranno previsti tour prolungati nelle terapie intensive e l’esposizione al pubblico ludibrio in programmi tv a cui saranno invitati senza poter argomentare le loro frescacce.


Laddove, poi, negazionisti e complottisti dovessero risultare affetti da una patologia legata, anche in maniera non necessariamente scientificamente dimostrata, alle loro abitudini aberranti, verrà loro comminato il protocollo tachipirina e vigile attesa, fino a che morte non sopraggiunga.


Federica Poddighe [29 aprile 2021]

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