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L'obbligo delle cinture è una cagata pazzesca



La dittatura sanitaria in Italia c’è da trentatre anni, precisamente dall’11 aprile 1988. Quel giorno veniva pubblicata in Gazzetta ufficiale la legge 111 del 18 marzo precedente, che istituiva l’obbligo delle cinture di sicurezza sulle automobili.


Sì, l'obbligo del vaccino è come quello delle cinture. Sì, sono due cagate pazzesche. Dice: ma le cinture hanno ridotto di un terzo gli incidenti mortali. Verissimo, e il mondo è pieno di cagate pazzesche che ti allungano la vita, ma restano comunque cagate pazzesche.


Perché l’obbligo cinturale lo è? Facciamo un gioco aka esperimento. Non c’è alcun dubbio che indossare le cinture in automobile quando sei a 140 all’ora in autostrada sia meglio che non farlo. Cioè è più razionale, il calcolo fastidio\benefici è positivo. Vero è che se sei Carlo Verdone in macchina con Claudia Gerini la pensi diversamente, ma quelli sono calcoli sovra-razionali.


Chiunque capirebbe quando è il caso di indossarle. E allora perché renderle obbligatorie? Che senso ha trasformare una scelta razionale in un obbligo? Due i casi:

1. Gli individui sono esseri razionali capaci di scegliere: e allora l’obbligo è inutile.

2. Gli individui NON sono esseri razionali capaci di scegliere, e serve uno Stato che li tratti come un padre tratta un figlio di tre anni.


È evidente che la scelta dell’obbligo cinturale corrisponde al caso 2. Lo Stato, già da trent’anni, ha assunto che i suoi cittadini siano esseri senza intelletto e incapaci di decidere su sé stessi. Serve qualcun altro che dica loro cosa è bene per loro. Il cittadino si ritrova ridotto a un minorenne senza discernimento, né del suo interesse, né della differenza tra bene e male. Una volta accettato questo principio, la puntura obbligatoria era solo questione di tempo.

Perché questa novità? Mai, nei secoli, lo Stato aveva trattato così i suoi sudditi. Lo Stato poneva obblighi e divieti per scoraggiare comportamenti che, dal punto di vista egoistico, erano razionali. Il furto, la rapina, il falso conio, la ribellione. Anche l’assicurazione obbligatoria per l’auto serve a coprire la responsabilità civile verso ALTRI, non verso sé stessi. Anche i contributi pensionistici obbligatori sono un obbligo che ricade sui datori di lavoro, non sui lavoratori. Lo Stato trattava gli uomini da peccatori, ma non da cretini.


Oggi invece lo Zeitgeist considera gli esseri umani dei ritardati. Ma chi è questo Zeitgeist? O è l’immagine che l’uomo stesso ha di sé e dei propri fini: e allora si tratta di semplice pulsione di morte, autodisprezzo. Oppure è uno “spirito assoluto” che va oltre, e magari contro, l’umanità.


Questo “spirito assoluto” non può che essere la tecnica. Il motivo per cui oggi lo Stato considera le persone incapaci di badare a sé stesse è infatti quello: gli individui non sono mai, o quasi mai, capaci di districarsi nel labirinto della tecnica, coi suoi sistemi complessi, i suoi modelli matematici, le sue statistiche. Lo Stato vede il mondo non più con gli occhi di un uomo, ma con quelli di una macchina che elabora modelli matematici. Non considera l’uomo stupido: lo considera, semplicemente, inadeguato al nuovo padrone del mondo, che non ha occhi e quindi non vede la realtà, ma se ne inventa una di sana pianta e la chiama modello matematico. In altre parole, lo Stato non rappresenta più, neanche metaforicamente, l’uomo, ma una entità aliena.


C’è da rifare tutta la teoria dello Stato: lo Stato non è più il risultato di un patto sociale ma nemmeno è colui che “decide sullo stato d’eccezione” (cosa volete che decida Speranza?). La tecnica non decide, non conosce stati d’eccezione, ma solo una funerea normalità.

Gianluigi Sassu (12 settembre 2021)

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