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Perché rivendico il mio essere un uomo libero



Se ci si può vaccinare è perché gli enti regolatori (che sono diversi a seconda del Paese) hanno approvato, pure se in via emergenziale, i diversi vaccini in uso. Quegli stessi enti regolatori, quelli di cui cioè ci si deve fidare affinché si possa svolgere la campagna di vaccinazione, non si sono in alcun modo o maniera espressi sulla capacità dei vaccini di bloccare il contagio, come ben riportato anche da Il chimico scettico. Ciò che invece sostengono è che i vaccini siano in grado di prevenire, con diversa efficacia a seconda del produttore, l'insorgere della patologia Covid19 in forma grave.


L'idea che invece la vaccinazione impedisca la positività è stata diffusa mediaticamente quando si è osservato che nei Paesi maggiormente vaccinati calava anche la quantità dei casi attivi. Che questo accadesse anche in altri Paesi con percentuali di popolazione vaccinata risibile non ha avuto alcuno spazio. La curva portoghese però era identica a quella britannica e quella giordana identica al confinante Israele.


Per uscire dall'emergenza, o per rimanerci, i vari governi hanno messo in atto ogni volta strategie differenti: il nostro ministro della Malattia, Roberto Speranza, è stato per tante cose apripista, mentre oggi è la Francia a segnare la via con l'istituzione di un lasciapassare. Comune a tutte le strategie, anzi fondamentale, è stato individuare una categoria responsabile del contagio. Una minoranza che vanifica gli sforzi della maggioranza.


Si deve trattare necessariamente di una minoranza, perché altrimenti non è un capro espiatorio: oggi la mascherina per strada non la utilizzerebbe mai la maggioranza, e infatti il suo obbligo è stato levato, e serve qualcun altro a cui addossare le colpe. Il lasciapassare compare oggi e non un mese fa non perché oggi la situazione sia più grave, ma perché oggi i vaccinati costituiscono la maggioranza della popolazione.


La ferocia con cui ci si lancia contro i non vaccinati è d'altronde incomprensibile: molti non sono vaccinati perché ancora non hanno potuto farlo, scaricare su di loro la colpa della nuova ondata è quindi empiricamente falso. Sarebbe anche contradditorio dopo aver a lungo sostenuto che l'Inghilterra aveva sconfitto il contagio grazie al vaccino, ma si sa che la soglia d'attenzione dello spettatore dura cinque minuti. Non vi siete accorti che dopo l'ecatombe, la deforestazione, le pire per strada in India sono durate un paio di giorni e di prime pagine e poi sono scomparse?


Fra i fanatici del lasciapassare, comunque, si trovano anche quelli che vorrebbero vietare perfino di andare a fare la spesa, una cosa che non è stata mai vietata, neppure ai tempi delle "zone rosse rafforzate". Sono sicuro che si troverà un costituzionalista che sostiene che una cosa del genere non sia una discriminazione intollerabile. Anche l'esimio prof. Galimberti, talmente ferrato in etica da accettare di andare in televisione senza alcun contradditorio, si lancia in violente filippiche in cui il famigerato no-vax crede per definizione ai miracoli di Medjugorje.


Eppure io a questo ricatto rifiuto di starci, perché nulla lo giustifica. C'è chi sostiene che sia necessario per debellare il virus, ma è assurdo: praticamente nessun virus è mai stato eradicato e quando ci si è andati vicini ci sono voluti decenni e grazie a strumenti molto più efficaci di quelli attuali. Il Covid è un problema grave per alcune determinate categorie di persone, messe queste in condizioni di sicurezza il problema dovrebbe essere risolto. Spunta sempre qualcuno a dire che sì, però, ci sono anche casi che riguardano altri e poi le conseguenze che non si conoscono e così via: ma questo vale per qualsiasi patologia, anche la banale influenza, che sui grandi numeri fa comunque qualche danno inaspettato.


Allego la percentuale di vaccinati e le percentuali di rischio per fasce d'età:



Di fronte a un sistema che vuole discriminare, io rivendico il mio essere un uomo libero. Libero è colui che si autodetermina razionalmente, cioè che fa scelte pensate e si riconosce in queste. Chi sceglie dietro ricatto, minaccia, pressione, nudge, non sta facendo una scelta libera, ma sta lasciando che gli altri scelgano per lui.


Certo, la mia scelta ha un peso sugli altri: mi si dimostri allora che la mia scelta è pericolosa per gli altri. Quando inoltre una persona viene accusata di danneggiare altri, deve per questo essere giudicata, trovata colpevole e poi punita. Io rifiuto uno Stato che invece mi presuppone colpevole e mi punisce in anticipo: riconosco in questo un abominio giuridico ed etico. Quello che invece ci si chiede è di sottoporci legalmente, e non più solo spiritualmente, alla "dittatura del sì": conformarsi a ogni cosa pena l'essere discriminati, pensare come si pensa, agire come si agisce, credere come si crede perché altrimenti si viene esclusi. Non vedo altra alternativa che la disubbidienza civile. Kierkegaard sosteneva che chi si trova nello stadio etico della vita è comunque vittima del ruolo che la società gli ha costruito addosso: era necessario un salto a una vita religiosa per affrontare l'angoscia del vivere. Questo salto è però oggi precluso, dato che anche la Chiesa ha pubblicamente rinunciato alla scelta di affidarsi alla Provvidenza e consiglia invece un ripiegamento su una vita estetica: di appagamento dell'immediato bisogno imposto dal sistema.


"Penso che dovremmo essere uomini prima di essere sudditi. Non è da augurarsi che l'uomo coltivi il rispetto per le leggi ma piuttosto che rispetti ciò che è giusto“. (H.D. Thoureau)


Maurizio Cocco (21 luglio 2021)

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