Tra Greenpass, contrordini di Fauci e cadute rovinose di noti filantropi ce ne sarebbero da dire tante. Me ne manca la spezia, per sconforto e sfinimento. Però ne avevo scritto già più di un anno fa: vi "sblocco un ricordo" del 20 Aprile 2020. Se non altro, concilia il sonno...
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Seguo a singhiozzo, un po' perché in affanno con lavoro e didattica di mio figlio (entrambi a distanza ed entrambi rocamboleschi), un po' perché sfiancata dagli avvitamenti infiniti dei ragionamenti condivisi. Rispetto ai quali vige ancora il criterio, preciso, affidabile e maturo, del capoclasse di turno che traccia la riga alla lavagna per dividere i buoni dai cattivi. E così, abbiamo un plurimiliardario, arrichitosi infinitamente da quando ha percorso la via della filantropia, che ci assicura che ci salverà tutti, con un fantomatico vaccino ontologicamente inefficace contro il virus che muta continuamente e razionalmente inadatto per una malattia che nella stragrande maggioranza dei contagiati è asintomatica o minimamente sintomatica. Si dovrebbero curare i malati e non pensare di iniettare un vaccino sperimentale in miliardi di persone sane. Ma siccome quelli svegli non vogliono passare per antivaccinisti, allora, occhio ad attaccare Gates! E si suda davanti ai due bottoni rossi del celeberrimo meme: "devo sembrare più anticapitalista o più positivista-proscienza?"
Poi c'è la storia delle app, del tracciare le persone, del conferirgli un attestato "free-covid" e quelli svegli ci spiegano: "stai su instagram, fb, linkedin: che problemi hai a fornire i tuoi dati sanitari?"
A costoro, che vivono nel mondo degli arcobaleni e degli unicorni, gioverebbe ricordare che esiste un GDPR sulla privacy, entrato in vigore in Italia nel 2018, che nasce proprio per contrastare le infrazioni sul trattamento dei nostri dati dei patron di Fb, Google, Microsoft (sempre Bill) e che se oggi liberi professionisti alla canna del gas e piccole e medie imprese in affanno si trovano a dover gestire una normativa complicatissima e costosa, con sanzioni definite solo nel loro limite massimo (10 milioni di euro) è proprio perché c'è un abuso quotidiano dei loro dati da parte dei giganti di social e motori di ricerca. Se costoro, troppo intelligenti e non affetti da paranoie complottare, si informassero e si intrattenesseto meno nei test demenziali per scoprire se siano o meno la reincarnazione di Elena di Troia, saprebbero che fra i dati sensibili maggiormente protetti dalla leggi, i più delicati sono quelli sanitari. Per questi disinvolti ragionatori, tra la condivisione delle foto del pic-nic alla Sagra della Lumaca, il dettaglio dei 10 libri che ami di più e la tua cartella clinica, non c'è alcuna gradazione di importanza e riservatezza.
"Ma a te cosa toglie?" L'ho già sentita e non è mai stata affermazione che abbia denotato consapevolezza o arguzia.
E veniamo, dulcis in fundo, alla questione geo-politica. Trump dà un calcio all'Oms, organizzazione di cui, dopo gli Usa, il maggior finanziatore è, guarda un po', sempre il nostro ex nerd Bill Gates. Ricciardi, che mi astengo dal commentare per carità di patria, pubblica gongolante un tweet con un manichino di Trump brutalizzato dai cerebrolesi. Le reazioni? "Ok: l'Oms venduta, incapace di gestire la pandemia, se non colpevole di averla peggiorata..."; "Ok: Ricciardi pessimo..." però, "ehi! il nemico resta sempre e comunque Trump!" o "Trump insiste sempre ad attaccare insensatamente la Cina!"
Eppure, anche i Cinesi avevano detto, all'indomani dell'epidemia, che erano stati gli Usa a diffonderla scientemente a Whuan, paventando una genesi non naturale del virus. A questo chissà perché molti erano disposti a credere. Poi semplicemente l'hanno omesso, quando il virus ha iniziato a fare strage anche fra gli yankee. Prima ci si inalberava se si parlava delle "strane abitudini alimentari e igieniche" dei Cinesi che avevano provocato la Pandemia; ora che un Nobel parla di fuga ACCIDENTALE del virus da Whuan, il salto di specie pipistrello-uomo diventa improvvisamente credibile. Trump ha parlato anche lui di fuga accidentale di un virus, che renderebbe incolpevoli i Cinesi. Anche perché nell'ultima settimana (ve la siete persa perché notizia non funzionale alla retorica del Trump sinofobo) c'è stato uno scontro Trump-Fauci. Parliamo dell'immunologo che lo stesso Potus ha definito organico al deep state, che ha servito i sei presidenti USA precedenti e che è legatissimo all'Oms e, indovinate un po', a Bill Gates. Trump ha formulato accuse contro Fauci, responsabile - a suo dire - di aver continuato la sperimentazione pericolosa e non autorizzata su un vaccino/virus, delocalizzandola in Cina per fare i propri interessi senza incorrere in limitazioni e sanzioni. Sarà vero? Non possiamo saperlo, però sui giornali USA e nostrani è partita la santificazione di Fauci "che respinge i complottismi", riporta in voga la tesi del malefico pipistrello untore, ci spiega come sia nipote di un emigrato siciliano, figlio di farmacista, uomo fidato di tutti quegli inquilini della Casa Bianca prima di Trump che abbiamo imparato a conoscere e a detestare.
Questa ricostruzione del virus/vaccino made in Usa ma sfuggito dal laboratorio cinese, peraltro, darebbe ragione ad entrambe le versioni: ai dubbi e le accuse di Pechino e della Casa Bianca.
Probabilmente non ne sapremo mai più di così, temo, anche perché la voglia di conoscere veramente le cose si ferma di fronte a quel limite invalicabile che è il nostro pregiudizio - negativo o positivo - consolidato e ferreo.
Federica Poddighe (da una riflessione del 20 aprile 2020)
Nota: oggi, 25 maggio 2021, la stampa di tutto il mondo ci informa che Fauci non respinge più i complottismi.
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