Sono mesi che ci siamo abituati ai grafici sull'andamento delle curve dei contagi. E sono mesi che, almeno per chi non è rimasto in balia di narrazioni smentite da dati e statistiche, vediamo quelle curve flettersi e precipitare.
Ma ci sono altri dati, altre curve che percorrono slanci opposti da piu di un anno: quelle del costo delle materie prime e dell'inflazione. E così, mentre attenti osservatori ci spiegano che l'acciaio non serve: ce n'è tanto e a poco prezzo (cit.), vediamo nel grafico qui sotto la corsa del costo di un materiale cosi fondamentale e strategico:
Avviene lo stesso per semiconduttori, legno, rame e ferro. Il Bloomberg Commodity Spot (BCOMSP), che riporta l’andamento dei prezzi delle principali materie prime, da marzo 2020 ha registrato un aumento del 70,15% (56,66% la variazione annua): il livello più alto da 10 anni.
Ancora, a partire dalla fine del 2020, le tariffe di trasporto merci a secco sono aumentate del 100% rispetto al 2019 ma è nel primo quadrimestre 2021 che l’impennata raggiunge il 175% di incremento sull’anno.
Un cambiamento che nel proprio piccolo, penso, abbiano recepito in molti: da gennaio 2020 (periodo pre-pandemia) ad aprile 2021 i prezzi al consumo sono aumentati del 3,5%.
L'aumento dei prezzi non rappresenta, però, solo un pericolo in termini di inflazione (grafico sopra) ma anche in termini di minori margini per il sistema delle imprese, in quanto l'aumento dei costi sui semilavorati non può essere interamente scaricato sul consumatore finale. Il sistema produttivo, infatti, non potendo reagire unicamente aumentando il prezzo finale per rientrare dei margini attesi, finirà per intervenire su altri costi di produzione, compresi quelli caratterizzati dall’impiego di lavoro.
Questo è il lascito disastroso della gestione della pandemia, del "cambiamento di paradigma": un disastro il cui impatto ancora non è stato pienamente avvertito e neanche correttamente palesato dagli organi di informazione, ma che deflagrera' presto in tutta la sua portata e i cui effetti si trascineranno per molto tempo.
Federica Poddighe (2 giugno 2021)
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