La Medicina e La Scienza sono quelle discipline esatte, in base alle quali le agenzie di vigilanza su farmaci e vaccini si pronunciano in ordine alla inopportunità di somministrare un certo tipo di siero nei pazienti sotto i 60 anni, sulla base, evidentemente, di valutazioni empiriche sul rapporto rischio-beneficio.
Ma Medicina e Scienza sono dispensate anche dai dipartimenti appositamente istituiti da Stato e Regioni che - per smaltire le dosi inutilizzate di quel siero - cercano di spacciarle ai giovani, attirandoli con la promessa di una inoculazione immediata ("mi faccio l'estate tranquillo"; "cosi posso partire senza problemi"), bypassando l'attesa dei tempi lunghi di prenotazione.
Dediti a Medicina e Scienza sono anche quei medici che eseguono l'anamnesi dei 18enni che si presentano e che scrivono "ok" nel referto, pur sapendo bene che da mesi sono state diffuse indicazioni che non ritengono adatto quel vaccino a prescindere dall'età. Medicina e Scienza accompagnano l'infermiere che somministra materialmente quel vaccino.
Oggi Medicina e Scienza ci dicono che si renderà probabilmente necessario abbassare ulteriormente a 50 anni il limite massimo di età per i destinatari di certi vaccini. Nel frattempo open day con dj set e birra a prezzo da discount vengono annullati a seguito di fatti eclatanti e tragici, sebbene si insista sulla linea del "nessuna correlazione" o del "ancora non è chiarito".
Quindi fino a oggi si è sbagliato tutto? Sono stati fatti correre inutili rischi a persone giovani, sane e con probabilità di avere danni da un eventuale contagio covid statisticamente più basse di quelle di incorrere in gravi effetti avversi da vaccino? Sì.
Perché Scienza e Medicina sono astrazioni: "credere" in queste cose ha la stessa portata di affidarsi a qualcosa di metafisico, con puro trasporto religioso. Sono uomini in carne e ossa, coi loro limiti, le loro convinzioni, i loro interessi e i loro pregiudizi ad amministrare e somministrare i prodotti di quelle discipline.
E mai come in questi 15 mesi incompetenza e malafede hanno imperato, difficilissime da distinguere l'una dall'altra. E, forse, quello di capire dove finisca l'incompetenza e dove inizi la mala fede è persino un esercizio sterile ed inutile, nel momento in cui gli effetti e i danni causati sono esattamente identici.
Federica Poddighe (10 giugno 2021)
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