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RadIoNO

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Vogliamo esportare i nostri contenuti in formato podcast. L'obiettivo (o utopia?): creare una web radio che produca e diffonda cultura, informazione, pensiero indipendente, voci alternative. Qui puoi ascoltare i nostri primi esperimenti...

IoNoblog è un luogo di contronarrazione. Alternativo al racconto egemone, estraneo a cornici imposte, cerca parole di verità in una babele di finzioni. Non è affiliato a partiti politici né ad organizzazioni particolari, ma in piena libertà e senza devozioni ideologiche ospita voci critiche e visioni non omologate, intellettualmente oneste e sostenibili. Con una sola bussola: il rifiuto del neoliberismo globalizzato e delle sue mistificazioni spettacolari. 

IoNoblog vuole essere un possibile luogo di ricostruzione critica del passato, del presente e del futuro. Di riscoperta della politica come bene comune. Della realtà come esperienza collettiva. Della democrazia come contenitore di libertà e sovranità. Della verità come condizione rivoluzionaria. Della parola come spazio aperto.

Attualmente affidato alla parola scritta, il progetto ambisce a organizzarsi presto anche come vlog e canale radio di discussioni e scambi, prevalentemente intorno a quattro settori tematici:

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Narrazioni. Proviamo a decostruire il discorso unico dei padroni. Il racconto mediatico colonizza l'immaginario consapevolmente, sistematicamente. Spinto a dismisura dal nuovo contesto globale, ha il potere di riformattare qualunque materia, all'occorrenza in chiave di intrattenimento, emergenza, melodramma, farsa. Di escludere e filtrare, di modificare e creare. La narrazione sta alla realtà come la finanza sta all'economia reale: la virtualizza, la falsifica e la distrugge. Lavora nell'ottica industriale della fabbricazione di maschere e opinioni standard su larga scala. Vive sulla fame chimica - sapientemente indotta - di idee ed emozioni di facile consumo. 

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Imperi. Cerchiamo di capire il mosaico del potere nella sua complessità. Oltre la favola del villaggio globale, il mondo è oggi, come e più che in passato, campo di gioco dilaniato da molteplici volontà di potenza. Dalle politiche coloniali in Africa - tutt'altro che esaurite - al Medio Oriente. Dalla guerra fredda fra USA e Cina alla risorgenza del gigante russo. Dall'Europa, forzosamente al traino degli interessi franco-tedeschi, alla complessa strategia turca. Tensioni imperialistiche e interessi economici multinazionali, miti tribali e utopie tecnocratiche s'incrociano senza mai sovrapporsi completamente, in una rete di difficile lettura ma tenuta insieme, chiaramente, dal disprezzo per i popoli.

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Poteri e Contropoteri. Il controllo politico delle masse - declinato in forme sempre più pervasive - mette in discussione ormai profondamente i tradizionali equilibri delle sovranità democratiche. Si nutre di continue emergenze, spontanee o indotte, fino alla guerra infinita, allo stato d'eccezione permanente. Contrae ogni possibilità di riflessione, discorso, critica. Impone la tecnica, nella sua presunta neutralità, come discorso totale fino al dominio dei corpi. Promuove la patologizzazione del dissenso. In questo scenario è urgente presidiare diritti costituzionali acquisiti, ma anche sondare scenari e formule che ripensino discorsi di sovranità collettiva, di deliberazione condivisa, di autodeterminazione popolare. Senza cedere alla falsa scorciatoia digitale, reimmaginare la partecipazione e riappropriarsi di spazi di dibattito reale - dalla riscoperta delle comunità alla rivendicazione dei beni comuni - è oggi difficile, pionieristico, ma necessario.
 
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Movimenti. Apriamo una finestra sulle forme di resistenza al neoliberismo e alle sue logiche. Uno sguardo attento e continuo sulle realtà che democraticamente si mobilitano nei territori - a livello nazionale e internazionale - dentro e fuori gli spazi organizzativi tradizionali. Sui modi, i fini, i meccanismi di composizione che oggi alimentano il dissenso collettivo. Sugli spazi e le voci che raccontano nel farsi della storia ragioni escluse dal dibattito dominante.
 
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